riporto quanto scritto da un amico tempo fa in rete a riguardo dell'omosessualità in risposta ad una persona che chiedeva lumi sull'argomento e invito anche se lungo come articolo a leggerlo dall'inizio alla fine. Questa descrizione rappresenta appieno il mio pensiero ma questa persona ha a differenza mia, una straordinaria capacità di esprimersi con logica e bravura.L'avevo riportato anche nell'altro topic da me aperto ma forse non tutti l'hanno letto
sul "naturale" o meno ti rispondo che questa parola è stata convenzionalmente decisa dall'uomo e non definisce per niente il fatto. In concreto, ad esempio, possiamo dire che i terremoti e le malattie sono naturali, ma stenteremmo a giudicarle come cose positive. Al contrario, telefonini, computer, in quanto inventati dall'uomo, a rigor di logica dovrebbero essere innaturali, ma non le aborriamo, perchè migliorano la nostra vita quotidiana. Insomma, in natura esistono cose positive e negative; al di fuori della natura esistono cose positive e negative: quindi la presunta conformità o non conformità alla natura di un qualcosa non è un buon metro di giudizio per accettare o rifiutare quella cosa. Detto questo, passiamo nello specifico a considerare l'omosessualità e la sua origine. Le cause di questo comportamento non sono ancora certe al 100%, anche se quel che è certo è che non si tratta di una scelta (come non lo è il comportamento eterosessuale). Ci sono due principali correnti di pensiero, riassumibili in modo semplicistico con le espressioni "gay si nasce" e "gay si diventa". Nulla ovviamente ci dice che ci sia una sola causa per l'omosessualità, tecnicamente potrebbero agire in buona misura entrambe. Alcune cose che sappiamo di certo sono che l'omosessualità maschile e quella femminile (lesbismo) non sono tra loro correlate. Un fatto curioso è che tra i delfini esistono esemplari maschi omosessuali, mentre non ci sono femmine omosessuali. Allacciandomi a questo, posso dire, sempre a favore della "naturalezza" del fenomeno, che sì, ci sono animali gay, e sono anche tanti. (500 specie osservate li manifestano, ma potrebbero essere chissà quante di più). Gli animali omosessuali sono, in particolare, bisonti, scimmie, trichechi, uccelli e insetti vari, cetacei, elefanti, giraffe, iene, leoni, pecore e bovini. In molti casi non si tratta del semplice atto sessuale, ma della formazione di una coppia stabile. Esemplare in questo senso è la coppia di pinguini maschi che hanno "adottato" un cucciolo nello zoo tedesco di Bremerhaven1. Uno studio di Bruce Bagemihl2 ha documentato la percentuale di individui omo e bisessuali in alcune specie animali. Potete vedere i risultati nella tabella: ANIMALE Gabbiano australiano (Chroicocephalus novaehollandiae) fra le femmine Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) - fra ambedue i sessi Macaco giapponese (Macaca fuscata) - fra ambedue i sessi Bonobo (Pan paniscus), fra ambedue i sessi Cacatua pettorosa (Cacatua roseicapilla) OMOSESSUALI BISESSUALI ETEROSESSUALI 10% 22% 9% 0% 44% 11% 15% 56% 100% 11% 79% 63% 35% 0% 44%.
Tutte le differenze che ci sono tra gli esseri umani - dal colore degli occhi e dei capelli, alla lunghezza delle braccia, eccetera - esistono perché in origine c'è stata una mutazione genetica, che ha prodotto una variante di ciò che esisteva già. Le mutazioni sono casuali, e possono avere ogni sorta di effetto: da un nuovo colore degli occhi, ad una nuova specie, o una malformazione o malattia genetica (nel 90% dei casi le mutazioni sono negative) oppure all'omosessualità. L'essere gay è una devianza tanto quanto lo è l'avere gli occhi azzurri piuttosto che castani, l'origine è sempre la stessa: una mutazione.
Con questo voglio farvi capire che l'omosessualità non è intrinsecamente sbagliata, è e basta, e dobbiamo giudicare dai suoi effetti se sia positiva, negativa, o neutra. La persona omosessuale non vive di meno della persona eterosessuale, non contagia qualcuno, non uccide o nuoce a chicchessia, non è mediamente meno intelligente del resto della popolazione. Semplicemente, è attratta da persone dello stesso sesso. Penso quindi che si possa dire che è una mutazione neutra. Chiudendo la parentesi scientifica, la "neutralità" vi è anche dal punto di vista sociale. Le relazioni amorose e sessuali intraprese da un individuo rientrano nella sua sfera personale, e non hanno influenze positive o negative su nessuno. L'eterosessualità e l'omosessualità, riguardano persone consenzienti (salvo gli stupri che, comunque, riguardano singoli individui e non l'orientamento in sé) e dunque non abbiamo motivo di osteggiarle. Fatto interessante, sembra che coloro che osteggiano l'omosessualità (i cosiddetti omofobi) siano in buona parte gay repressi, che non accettano la loro condizione. Ebbene si, è proprio così. Con un questionario, dei ricercatori dell'Università della Georgia hanno diviso il campione di persone studiato in gruppo omofobo e gruppo non omofobo (la suddivisione era a loro insaputa). Hanno mostrato loro pornografia eterosessuale e, a tradimento, anche omosessuale. Risultato? Il 54% degli omofobi ha avuto un'erezione. È ora di smetterla con le discriminazioni, anche per queste persone che non si accettano e cominciano anche loro a discriminare i gay, in un circolo vizioso che non ha fine. Dobbiamo accettare che l'omosessualità è perfettamente naturale, non è un atteggiamento "intrinsecamente disordinato" come vuole farci credere la Chiesa Cattolica e nel momento in cui lo attacchiamo stiamo attaccando milioni di persone concrete, che hanno dei sentimenti e devono sopportare ogni sorta di scherno da parte della società.
A proposito di Chiesa Cattolica, noterete come ho totalmente ignorato Dio e una visione religiosa riguardo l’omosessualità. Questo perché ritengo che un libro scritto migliaia di anni fa non possa essere una buona base morale. Molte persone, però, la pensano diversamente, quindi mi accingo ad affrontare l’argomento anche da questo punto di vista. È un’opinione comune che nella Bibbia ci siano parole di ferma condanna all’omosessualità, e ad una lettura superficiale potrebbe sembrare così. L’interpretazione biblica non è univoca, e molti esegeti sono convinti che non ci sia una condanna all’omosessualità in sé. Per un’analisi più completa, potete leggere “Omosessualità e Bibbia” 18, di un gruppo Evangelico (Refo) Il primo passo biblico al riguardo è il Levitico, 18:22 e 20:13. Dice: “Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio. Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.” Andando avanti nel Levitico notiamo che non sono solo i gay ad essere “abominevoli”, ma anche crostacei, vari volatili, insetti, animali striscianti, eccetera. I motivi dei divieti sono molto semplici e vanno contestualizzati all’epoca in cui furono scritti: crostacei e molluschi non trattati, ad esempio, avrebbero potuto portare ad infezioni. Gli abomini sono tali in virtù di norme sanitarie ed igieniche, e lo stesso vale per i rapporti omosessuali, che potevano causare malattie infettive. Dio non odia in sé l’omosessualità, come non odia gli animali sopra citati, ma intendeva proteggere il popolo ebraico. Prova di questa tesi è il fatto che oggi gli ebrei considerano lecito il rapporto omosessuale, consapevoli che non c’è più la necessità sociale di rispettare i precetti del Levitico. In Genesi 19:7-25 abbiamo la famosa distruzione di Sodoma e Gomorra. Molti pensano che Dio abbia distrutto i due paesi per i comportamenti omosessuali degli abitanti. La storia dice che Dio manda due angeli da Lot, e i paesani ne abusano. Parecchi interpreti biblici contemporanei però non sono d’accordo sul motivo della punizione divina: il crimine sarebbe stato la mancanza di ospitalità verso gli angeli, non l’omosessualità. Successivamente, nella Bibbia, abbiamo vari episodi “sessualmente spiacevoli”, come Lot che commette incesto con le figlie (Genesi 19:30-38). Dio però non distrugge il loro paese. Quando, più avanti nella Bibbia, vengono citate Sodoma E Gomorra, come nel capitolo 16 di Ezechiele, si fa riferimento all’ingiustizia e all’idolatria, non all’omosessualità. Nel Nuovo Testamento abbiamo alcuni riferimenti, tutti di S.Paolo. Due, molto simili, sono 1Timoteo 1:9-10 e 1Corinzi 6:9-10. Questi fanno una lista di coloro che non erediteranno il regno di Dio, tra cui iniqui, ribelli,empi, peccatori, sacrileghi, irreligiosi, omicidi, fornicatori, sodomiti, mercanti di schiavi, bugiardi e spergiuri. In entrambi i versetti, la parola greca usata per “sodomiti” è Arsenokoites, che non sta ad indicare gli omosessuali (la parola che al tempo li indicava era Paiderastes, e non compare in nessun versetto del NT). Nessuno sa con precisione cosa significhi “Arsenokoites”, in quanto Paolo fu il primo ad usare tale parola: un vero e proprio neologismo. Sappiamo comunque che si tratta dell’unione di Arseno (Uomo) e Koites (Letto) e significa letteralmente “maschio che giace a letto”. Non pochi commentatori vi hanno visto un riferimento ai Prostituti Sacri dei Templi Pagani, che mercificavano il loro corpo in onore alle loro Divinità Patrone e citati perfino nella Bibbia (1Re 14:24;15:12;22:47;2Re23:7), con nessun riferimento ad una loro etero od omosessualità.
D’altra parte, se San Paolo avesse voluto essere chiaro, avrebbe dovuto utilizzare la parola Paiderastes, ma non l’ha fatto. Gli ultimi versetti da esaminare, sempre di S.Paolo, sono nella Lettera ai Romani, 1:26. L’unico passo biblico in cui sembra esserci, ad una prima analisi, un riferimento al lesbismo. Il passo dice: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.”
Qui la traduzione è completamente sbagliata, parla di donne eterosessuali che assumono un ruolo dominante nel rapporto con l’uomo. Per quanto riguarda il passo successivo, sugli atto ignominiosi uomini con uomini, è una sorta di punizione dell’essere pagani (il traviamento è riferito all’idolatria, la punizione sono gli atti). E anche qui bisogna guardare il contesto dell’epoca, in cui la prostituzione maschile e la pederastia erano molto comuni, e il passo potrebbe essere riferito a queste situazioni, non all’omosessualità in sé. Nonostante queste interpretazioni, la Chiesa Cattolica ritiene l’omosessualità uno dei “quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”. Se fosse così, perché Gesù non ha mai speso una sola parola di condanna verso l’omosessualità? Recentemente, il Papa ha affermato che “esiste una verità oggettiva e immutabile la cui origine è in Dio, accessibile alla ragione umana e che riguarda l’agire pratico e sociale. Si tratta di un diritto naturale al quale le leggi umane e le autorità politiche e religiose devono ispirarsi, affinché possano promuovere il bene comune” C'è molto da ridire su questa affermazione: 1) "una verità oggettiva e immutabile la cui origine è in Dio". Questa affermazione si basa comunque sulla fede cattolica. La fede è il credere in qualcosa senza averlo visto, senza averne le prove (per questo ci sono così tante religioni al mondo). Quindi questa verità non è oggettiva. Ci si può credere come si può non crederci. 2) Dio, nella Bibbia, lascia alle persone il libero arbitrio, dando loro la responsabilità delle azioni che commettono. 3) Ci sono persone che non sono cattoliche e vorrebbero solo sposarsi con altre persone, dello stesso sesso, che amano. Ora, in base a questo, la Chiesa può prendere due posizioni: A) Lascia al non cattolico gay di sposarsi con chi vuole, in comune (giustamente, se la Chiesa non approva il matrimonio omosessuale, i suoi sacramenti li amministra come ritiene opportuno), consapevole che concretamente non fanno male in alcun modo, la loro vita sentimentale non è affare di qualcun altro; Dio ha lasciato loro il libero arbitrio, quindi gli fanno fare quello che vogliono, poi ci penserà lui a mandarli all'inferno o a fare quello che deve fare; non la Chiesa sulla terra, perché, come detto prima, la loro è una fede e non possono dimostrare che sia vera.

Convinti dell'infallibilità della loro fede, decidono di sostituirsi al giudizio divino e impedire, su questa terra, a delle persone di vivere la loro vita come più ritengono opportuno. Persone adulte e consenzienti che non fanno del male a nessuno, vi ricordo. Perché allora scelgono la B, e i cattolici non sono schifati da questo atteggiamento? Molti lo sono, grazie al cielo. Ma molti altri, invece, sono sinceramente convinti che "X non mi piace; X non deve esistere" Lo stesso discorso si può applicare all'eutanasia: una persona che ormai ha finito di vivere, è costretta su un letto, e aveva confermato prima dell'incidente/malattia, che in tale eventualità, e se fosse irreversibile, avrebbe voluto che fosse staccata la spina. E invece no, "la vita è sacra" e quindi nascono gruppi osceni come "Amici di Eluana" che si sono attivamente impegnati nell'andare contro la volontà dell'amica Eluana. Idem per l'aborto, nonostante scientificamente l'embrione non soffra più dello schiacciare un girino, perché non è ancora neanche umano.
Avete notato come i religiosi tendano sempre a difendere la sacralità della vita di persone non ancora nate o già morte da tempo, mentre siano totalmente indifferenti a quelle vive e vegete? Molti sono favorevoli alla pena di morte, ad esempio. Magari basterebbe ricordare al signor cristiano che una volta il condannato a morte era un embrione, magari risvegliamo la sua coscienza e vorrà salvarlo dall'esecuzione. Allo stesso modo, forse dovremmo ricordare ai cristiani che gli omosessuali sono persone come tutte le altre, e non c’è nessun motivo razionale per discriminarle e conferire loro meno diritti di tutti gli altri. Come abbiamo visto, il concetto stesso di “contro natura” è fuorviante. Nietzsche aveva ben compreso questo meccanismo. Chiuderò con una sua citazione, presa dal Cap.9 di “Al di là del bene e del male”: Volete vivere secondo natura? O nobili stoici, che inganno verbale! Immaginatevi un essere come la natura, dissipatrice senza misura, indifferente senza misura, senza intenzioni e senza riguardi, senza pietà e giustizia, fertile e deserta e incerta al contempo, immaginatevi l’indifferenza stessa fatta potere: come potreste vivere secondo tale indifferenza? Vivere non è appunto un voler-esser-altro da quel che è questa natura? Vivere non è forse preferire, valutare, essere ingiusti, essere limitati, voler essere diversi? E posto che il vostro imperativo “vivere secondo natura” in fondo significhi “vivere secondo la vita”, come potreste non farlo? A che scopo trasformare in principio ciò che voi stessi siete e dovete essere? In verità le cose stanno molto diversamente: mentre voi fate credere rapiti di leggere il canone della vostra legge nella natura, volete qualcosa di opposto, voi curiosi commedianti e ingannatori di voi stessi! Il vostro orgoglio vuole prescrivere e incarnare nella natura, persino nella natura, la vostra morale, il vostro ideale, pretendete che essa sia natura “conforme alla Stoa” e vorreste far esistere ogni esistenza secondo la vostra propria immagine, come mostruosa, eterna glorificazione e generalizzazione dello stoicismo!