Così Vladimir Putin al Summit di Samara. Il premier russo ha dichiarato che, d'ora in poi, i rapporti con l'Unione Europea saranno più complicati. L'allargamento dell'UE e, in modo particolare, gli eventi di Tallinn, che la Russia considera "inaccettabili", renderanno più difficili, a detta di Putin, le relazioni tra l'Unione e la Federazione Russa.
Da La Stampa di oggi:
L’Estonia e la Lettonia sono responsabili di violazioni «inaccettabili» dei diritti della minoranza russa. Parlando dei presunti abusi dei governi di Tallinn e Riga nei confronti delle minoranze russe nei due Paesi, Putin ha spiegato: «noi le consideriamo inaccettabili e indegne dell’Europa». Il capo del Cremlino ha continuato affermando che la «Russia, dove da secoli convivono numerose nazionalità e culture, ha dato un enorme contributo ai valori democratici europei». Il presidente russo ha poi affrontato la questione degli scontri a Tallinn a seguito della rimozione del monumento ai caduti sovietici durante la Seconda guerra mondiale dal centro della città. «Le sommosse a Tallinn sono risultate in una vittima e oltre 150 feriti», ha ricordato Putin, sottolineando che la polizia estone «non ha semplicemente disperso i manifestanti. Ha ucciso un manifestante».
Il presidente russo ha chiesto esplicitamente che i responsabili vengano individuati e assicurati alla giustizia. A seguito degli scontri di Tallinn, un gruppo di giovani attivisti sostenitori di Putin ha assediato l’ambasciata estone a Mosca, bloccandone l’accesso e aggredendo l’ambasciatrice. L’Estonia ha protestato duramente, reclamando il rispetto della Convenzione di Vienna sui rapporti diplomatici, e ottenendo la solidarietà della presidenza di turno tedesca e dell’Ue. Mosca accusa a sua volta Tallinn di aver violato la Convezione di Vienna sui rapporti consolari, negando l’accesso ai cittadini russi arrestati nella capitale estone durante gli scontri.
Mi sembrava opportuno, citando quest'articolo, postare alcune righe sulle tensioni che hanno avuto luogo nei giorni scorsi a Tallinn tra alcuni gruppi di giovinastri russi e la polizia estone. Si tratta di eventi che hanno riportato alla luce il problema della minoranza russa d'Estonia e Lettonia (in Lituania la minoranza russa è invece piuttosto ridotta, e costituisce meno dell'11% dell'intera popolazione).
La Lituania ha espresso il proprio appoggio al governo estone, che ha agito nel rispetto più assoluto delle istanze democratiche e della propria sovranità, rimproverando le interferenze russe, aggressive e insensate, in questioni di politica interna della vicina repubblica "sorella". Inaccettabile, poi (per usare un termine caro a Putin), l'assedio posto all'ambasciata d'Estonia a Mosca, senz'altro sostenuto dalle autorità russe. Come al solito, trattandosi di un conflitto generato da un piccolo Stato nei confronti del gigante russo (che gestisce le risorse energetiche da cui dipende gran parte dell'Europa cosiddetta occidentale), la comunità internazionale, ha tentato di soffocare il clamore suscitato da questi eventi (anche in Italia se ne è parlato poco). Ma per quanto tempo riuscirà a farlo? La questione russa di Estonia e Lettonia è senz'altro destinata a conseguenze ulteriori, che potrebbero avere epiloghi drammatici.
Jega Estiai ir Estams!!!